Al centro del ricorso in appello c'è il riconoscimento di specifiche circostanze aggravanti, soprattutto riguardo alla premeditazione e alla crudele esecuzione. Seguendo la condanna iniziale di Davide Fontana a 30 anni per l'uccisione di Carol Maltesi nel gennaio 2022 a Rescaldina, la Procura di Busto Arsizio ha deciso di fare appello. La contestazione riguarda tre circostanze aggravanti, principalmente quelle relative alla crudeltà e alla premeditazione.

«Abbiamo espresso la nostra posizione nelle motivazioni dell'appello. Crediamo vi sia stata premeditazione, crudeltà e ferocia. Vogliamo l'ergastolo. Crediamo che sia la giusta punizione», afferma Carlo Nocerino, procuratore della Repubblica di Busto Arsizio.

Dopo l'omicidio, con la vittima legata, il suo corpo fu diviso e conservato in un freezer per quasi due mesi. Successivamente, il corpo, tentando di eliminarlo, fu abbandonato in sacchi di plastica e trovato in provincia di Brescia a marzo. Il 44enne, che aveva avuto una breve relazione con Maltesi, confessò l'omicidio ai carabinieri poco tempo dopo.

I parenti della giovane vittima erano stati sconvolti dalla sentenza di 30 anni emessa a luglio, chiedendo l'ergastolo a causa delle circostanze aggravanti non riconosciute.

Il caso Maltesi è di nuovo sotto i riflettori, soprattutto con la recente notizia della richiesta di Davide Fontana di partecipare a un programma di "giustizia riparativa", una nuova misura introdotta nella riforma della giustizia, che non influisce sulla pena ma rappresenta un tentativo di risolvere il conflitto con la società per i crimini commessi.

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